San Francisco airport muslim protest Josh Edelson/Stringer

Perché i millennials rifiuteranno Trump

NEW YORK – Negli Stati Uniti, il principale divario politico non è tra i partiti o gli Stati, ma tra le generazioni. La generazione dei cosiddetti “millennials”, detta anche generazione Y, cioè quella dei giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, ha votato in massa contro Donald Trump e sarà il fulcro della resistenza alle sue politiche. Gli americani più anziani sono divisi in merito, ma la base di Trump si colloca tra gli over 45 anni. Argomento dopo argomento, gli elettori più giovani esprimeranno il proprio rifiuto verso Trump, considerandolo come un politico del passato e non del futuro.

Ovviamente, queste sono considerazioni generiche, non assolute, ma in ogni caso i numeri confermano il gap generazionale. Secondo i sondaggi, Trump ha raccolto il 53% dei voti tra gli over 45, il 42% tra gli elettori di età compresa tra i 30 e i 44 anni, e soltanto il 37% tra quelli tra i 18 e i 29 anni. In un sondaggio del 2014, il 31% dei millennials si considera di idee liberali, rispetto al 21% dei figli del baby boom (nel sondaggio di età compresa tra i 50 e i 68 anni) e al 18% appena della cosiddetta “generazione silenziosa” (dai 69 anni in su).       

Il punto non è che i giovani liberali di oggi diventeranno i conservatori anziani di domani. La generazione Y è molto più liberale di quanto non lo fossero i baby-boomers e la generazione silenziosa in gioventù. Inoltre, sono decisamente meno faziosi, e tendono invece a dare il proprio sostegno a quei politici che rispecchiano i loro valori e rispondono alle loro esigenze, aspiranti terzi compresi. 

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